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Il lavoro Esplorativo Individuale in Gruppo: Gestalt Therapy in Gruppo

8 Aprile 2021Empatia, Neuroni Specchio e Formazione, In Evidenzanessun commentoVera Cabras

La Terapia di Gruppo,  è un efficace strumento che permette di acquisire ed incrementare la consapevolezza di sé, in un contesto sicuro e protetto.

E’ un’esperienza di evoluzione e crescita  (Gruppo di Evoluzione e Crescita  -GEC) orientata al contatto e alla consapevolezza, con una forte e potente funzione trasformativa, che riduce i tempi rispetto ai percorsi individuale. Il gruppo si caratterizza per un’intensa esperienza relazionale: l’individuo sperimenta un incontro relazionale con se stesso, divenendo maggiormente consapevole di sé, delle sue emozioni, dei suoi pensieri che dallo sfondo emergono in figura; verso gli altri, il partecipante incontra gli altri membri del gruppo, con cui si confronta e condivide le proprie esperienze; verso i conduttori con i quali instaura una relazione orientata alla crescita e al cambiamento.

Nei GEC e nella Terapia di Gruppo viene posta attenzione sia al singolo che al gruppo: il singolo lavora all’interno del gruppo, quest’ultimo offre sostegno, si pone come sfondo che risuona e contiene, offre presenza, diventa luogo dove poter rappresentare i propri vissuti, dove drammatizzare e rivivere nel qui ed ora l’esperienza. I membri del gruppo partecipano attivamente, si coinvolgono nei lavori individuali, offrono i propri feedback.

Vantaggi :

  • Lavoro intenso con alto potere trasformativo
  • Sviluppa risorse e abilità relazionali
  • Minor investimento in termini di tempo e danaro

Tempi e modalità:

I GEC hanno una frequenza mensile, si svolgono nelle seguenti proposte:

-Un martedì al mese dalle 18.30 alle 21.00 in presenza a Verona in via Caserma Ospital Vecchio 13

-Un sabato mattina al mese dalle 10 alle 12.30 in presenza a Verona in via Caserma Ospital Vecchio 13

-Un sabato mattina al mese dalle 10 alle 12.30 in presenza a Padova in Largo Europa 12 a Padova

-Un lunedì al mese 18.30 alle 21.00 in presenza a Padova in Largo Europa 12 a Padova

Per ogni gruppo è previsto un numero limite di partecipanti (massimo 14).

Il gruppo è aperto, è possibile inserirsi in qualsiasi momento.

Per avere le date dei gruppi o maggiori informazioni scrivere a info@aspicpsicologiaveneto.it/info@aspicveneto.org o vera.cabras@gmail.com

Costi di partecipazione: 35,00 euro a gruppo

Il monte ore è riconosciuto come crescita personale all’interno dei corsi erogati da ASPIC

Il lavoro esplorativo individuale in gruppo

(Tratto da: Giusti E. (2012) Psicoterapia pluralistica integrata in gruppo. Integrazione nelle psicoterapie, 2, 1-8, Edizioni Scientifiche ASPIC)

Il lavoro esplorativo del partecipante consiste nell’esporre al terapeuta il tema su cui desidera lavorare, riguardante il suo mondo interiore (Tomasulo, 1998) e che si esprime anche attraverso tempeste affettive e comportamenti disadattivi (sintomi, conflitti, inibizioni, dissociazioni, deficit, perdite, collere, timori) connessi a idee, ricordi, sensazioni e affetti in cerca di risoluzione (Rutan, 2010). Il terapeuta propone di effettuare un’esperienza emotiva intrapsichica o interpersonale di bassa, media o alta intensità (correttiva, riparativa e integrativa) di restaurazione, di ristrutturazione oppure di ricostruzione di alcuni aspetti della personalità (Giusti, Rosa, 2006).

L’autoesplorazione ha lo scopo di disattivare i collegamenti problematici, di accrescere la consapevolezza esperita e l’assimilazione attraverso l’Insight (Castonguay, Hill, 2007) e di sottolineare la valenza adattiva dei sintomi (Brabender, 2004). Mediante un lavoro drammatizzato e di role-play (Giusti, Ornelli, 1999), si riattualizzano esperienze pregresse, con una momentanea regressione con cui la persona può rivisitare situazioni antiche (regredire provvisoriamente per progredire). I vissuti precedenti, non elaborati, sono spesso rimossi e influenzano il presente nella vita quotidiana (Elliott et al., 2007; Greenberg, 2011). L’espressione di emozioni profonde e cristallizzate (paure, dolori, rabbia, vergogna, sospetto, ecc) libera nuove energie modulate procedendo da un impulso dirompente ad un impeto moderato e che il partecipante trova nuovamente a disposizione (Corbella, 2003). L’identificazione emozionale e la verbalizzazione simbolica (dare senso al presente riletto alla luce del passato) promuovono una narrativa comunicativa dialogica più congrua per riorientare il futuro (Kaneklin, 2010). Il legame di attaccamento al gruppo è rinforzato dall’alleanza terapeutica instauratasi con il conduttore e i partecipanti (Muran, 2010. Le nuove connessioni, esperite emotivamente insieme ai nuovi significati memorizzati, facilitano rappresentazioni mentali riadattate e relazioni più soddisfacenti nei contesti ambientali (empowerment sociale).

Per ogni partecipante il gruppo si configura come un grande scenario delle immagini del proprio mondo interiore (Giusti, Militello, 2011): ognuno rappresenta un aspetto di sé, attraverso l’interazione attiva con le parti proiettate all’esterno, si avvia il processo di riappropriazione di elementi scissi, verso un’integrazione identitaria e di individuazione progressiva (Giusti, 2002). Così il gruppo diventa un laboratorio esperienziale dove l’autosvelamento reciproco (Giusti, Lazzari, 2005) favorisce un coinvolgimento paritario e costituisce la premessa per un cambiamento motivazionale (Giusti et al., 2011) verso l’autoguarigione.

La conclusione del lavoro di gruppo

La conclusione del trattamento avviene quando l’effetto mutativo, a livello del soggetto, si manifesta con una migliore gestione complessiva della vita, con una mentalizzazione autoriflessiva (Paleg, 2000) facilitata dalle relazioni supportive instaurate tra i membri del gruppo (altruismo interpersonale) e dalla conferma empatica intersoggettiva del terapeuta (Giusti, Locatelli, 2007). Il soggetto è pronto ad assumersi nuovi rischi possibili, accogliere gli inevitabili dolori esistenziali di vita e a utilizzare l’aggressività in modo assertivo piuttosto che agirla con rabbia (Giusti, Sica, 2006).

In questa tipologia di gruppi, gli scambi autentici (Gelso, 2011), il coinvolgimento, la coesione, l’autosvelamento e la tempistica degli interventi sono un potente fattore di cambiamento terapeutico (Norcross, 2012), che si esprime nel vissuto di condivisione profonda di stati affettivi attraverso rispecchiamento e risonanze emotive. La terapia in gruppo aiuta i partecipanti ad accettare le proprie esperienze, la percezione di sé e degli altri, per poi regolarli secondo i propri obiettivi soggettivi e interpersonali (Gabbard, 2010). L’integrazione pluralistica in gruppo procede sintetizzando il sapere che deriva dai diversi orientamenti clinici e attinge a metodologie tecniche varie, orientando anche la ricerca scientifica (Castonguay et al., 2010) su ciò che realmente funziona al fine di potenziare il senso di benessere (Lawson, 2008). Le interazioni positive in gruppo generano molteplici connessioni sinaptiche che attivano neurotrasmettitori e rilasciano ormoni che potenziano la resilienza alle vulnerabilità e alle avversità, aumentando le abilità autocurative di tutti i componenti del gruppo (Norcross et al., 2011).

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